Life Skill N° 3 Gestione dello stress
Stressata/o, eh? Posso immaginare!
Tu e i tuoi mille impegni, le corse quotidiane per arrivare dappertutto, correre, correre non fai altro che correre…la casa, la famiglia, i figli, il lavoro…tanti ruoli ricoperti, tante aspettative soddisfatte…e tanti cloni desiderati!
Immagina se ci fossero tante Te ( penso al femminile, ma vale anche per gli uomini!), ognuna che ricoprisse uno dei tuoi ruoli:
una Te gestisce la casa ( la mantiene pulita e in ordine, fa la spesa, paga le bollette, prepara colazione, pranzo e cena, magari fa pure una crostata o un ciambellone di tanto in tanto! ) ,
una Te pensa alla famiglia e ai figli ( porta a scuola i bambini e li va a riprendere, discute al posto tuo quando è il momento di fare i compiti, accompagna la bambina a danza ed il maschietto a calcio, poi a catechismo, a casa di questo e quell’altro compagno o al parco e si trattiene a chiacchierare con le altre mamme, o con qualcuno di quei rarissimi papà in via di estinzione…legge le chat del gruppo classe e si prepara alla guerra contro le maestre, solo per questo meriterebbe il Nobel o la Santità…senza passare dal VIA! ) ovviamente nella gestione della famiglia c’è anche il/la partner , magari con suocera annessa…altro punto guadagnato per la Santità!
Una Te pensa al lavoro… ora, ovviamente dipende da che lavoro fai, ma immaginando che tu gestisca una scuola di danza e che questo sia il tuo lavoro…povero clone ne avrebbe di cose da fare ( le lezioni da svolgere, il saggio da montare, le divise e i costumi da provare, gli insegnanti da gestire, le mamme con cui discutere un giorno sì e l’altro pure, le pulizie da fare e i conti che non tornano…va beh, a far tornare i conti ci pensa Antonello! ) !
Diciamo che avresti bisogno di almeno tre cloni che possano far respirare l’unica/o vera/o Te che fino ad oggi ha tenuto in piedi tutto questo e probabilmente molto altro!
Nell’attesa che la scienza corra in soccorso, possiamo imparare a conoscere le conseguenze dei nostri affanni, che racchiudiamo in un’unica parola : STRESS vocabolo inglese che significa “sforzo” (…e già questo ci apre un mondo!) sembra, però, che già gli antichi usassero la parola latina strictus il cui significato è “stretto, compresso”.
Lo psicologo Hans Selye parla di “ Una risposta aspecifica dell’organismo, a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente” Definendo pertanto lo stress come: Sindrome Generale di Adattamento.
-Ah! Ci risiamo! Parliamo ancora di adattamento!- Ebbene sì! Come le emozioni sono una risposta adattiva (ricordi la Life Skill n. 2?) anche lo stress è una forma di adattamento, uno sforzo appunto, che il nostro organismo mette in atto per far fronte alle richieste esterne. Attenzione! Quando si parla di richieste esterne ci riferiamo a diverse cause: fisiche (es. la fatica ), biologiche ( es. una malattia ), psicologiche (es, una preoccupazione ), ambientali (es. obblighi lavorativi) … la cosa interessante è che Selye parla di “qualsiasi richiesta” !
Quindi anche davanti ad una richiesta piacevole, eccitante e stimolante il nostro organismo mette in atto un processo di adattamento? Esatto! Distinguiamo infatti due tipi di stress:
- Uno “buono” detto EUSTRESS
- Uno “cattivo” detto DISTRESS
Il primo è considerato addirittura vitale e produce effetti davvero positivi: aumenta l’energia, la motivazione, la capacità di risolvere i problemi in modo creativo, la concentrazione, il senso di autoefficacia e conseguentemente l’autostima ( riesci a visualizzare almeno una situazione che può farti sentire così?).
Il secondo è quello che tutti temiamo e di cui si sente fin troppo parlare, gli effetti che produce sono ben noti: diminuzione di energia, perdita di motivazione, performance scarse, difficoltà relazionali, vulnerabilità…fino all’esaurimento fisico e psichico.
Che poi il problema è questo: lo sottovalutiamo perché, come vedi, sono sensazioni per lo più psicologiche e ci sforziamo di farci andare tutto bene, ma in realtà se non ne prendiamo consapevolezza questo ha un riscontro fisico che può portare a delle vere e proprie malattie psicosomatiche.
E allora che si fa? In attesa dei cloni possiamo partire da qui: prendi consapevolezza sulle situazioni, sulle cose o sulle persone che ti procurano una risposta negativa…potrebbero essere situazioni che ti trascini da anni quindi non essere precipitosa/o …con calma, osserva la tua vita, tutti i ruoli che ricopri e ascolta cosa ti dice il tuo corpo…scrivilo se occorre, ti aiuterà ad avere un quadro ben chiaro e a capire dove intervenire. Certo! Non è detto che tu riesca ad eliminare tutte le cause di distress ma averle davanti e chiamarle per nome, ti aiuterà. Per tutte quelle che non puoi eliminare, renderle almeno prevedibili abbassa di molto lo stato di attivazione a cui il nostro organismo è sottoposto (es. “Quella persona mi stressa perché non fa altro che parlare di sé e lamentarsi, ma purtroppo sono costretta a vederla per motivi lavorativi” Bene! Puoi programmare l’incontro, prendendo ad esempio un appuntamento e dicendo a te stessa/o “So che mi fa questo effetto, non sono obbligata/o ad ascoltare tutte le sue lamentele né tantomeno a risolvere i suoi problemi, posso provare a condurre la conversazione e a limitarla ad un campo esclusivamente lavorativo, appena terminato mi concederò una bella passeggiata!” Il fatto resta, la incontri e ci parli, ma la consapevolezza e il modo in cui parli a te stessa/o farà tutta la differenza del mondo!)
Sì, hai ragione! Ancora una volta, alla base di tutto c’è la consapevolezza!
Sapere qual è la situazione da risolvere e che cosa provoca in te, ti aiuterà a gestire lo stress, inoltre se hai fatto l’esercizio di visualizzazione che ti ho suggerito prima allora saprai anche quali sono le cose che ti fanno stare bene e puoi replicarle;
ci sono tante tecniche per la gestione dello stress, ma di questo la rete è piena e poi tu hai la danza e sappiamo entrambe/i che “miracoli” è in grado di fare!
Infine, quando vedi che le incombenze quotidiane ti soffocano…fermati e respira!
In fondo Dio non ha fatto tutto in un giorno. Cosa ti fa pensare che possa farlo tu?
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