Quando l’insegnante se ne va

L’anno accademico è finito! Ripensi con grande soddisfazione al saggio e guardi al tuo staff come alla SQUADRA migliore del mondo, mentre già assapori il tuo meritatissimo riposo estivo!

E arrivano le vacanze! Certo ogni tanto il pensiero va al nuovo anno, i corsi, le lezioni… ma adesso vuoi goderti il momento…la spiaggia, il mare… e sei lì, con i tuoi comodi infradito a gustarti una bibita fresca sotto l’ombrellone quando…squilla il telefono!                                       

Chi sarà? Oh, guarda! E’ l’insegnante di danza moderna! Che carina! Sicuramente vorrà farti gli auguri di Ferragosto! Rispondi! Dall’altra parte un “Ciao! Ti disturbo?” Tu: “Ma no! Figurati! Che bella sorpresa!” Riprende: “Volevo solo dirti che da settembre non verrò più!”

La tua vacanza è appena finita!

E’ inutile parlare, chiedere spiegazioni… da questo momento non farai altro che pensare al “tradimento” subito, a come e con chi rimpiazzare l’insegnante che se ne va, ma soprattutto agli allievi che la seguiranno!

Parliamoci chiaro…è proprio così! Non sei TU il fulcro della tua scuola, TU con le tue competenze, la tua esperienza e la tua abnegazione; ma gli insegnanti che spesso e volentieri ti tengono in pugno perché sanno che se vanno via l’unico a rimetterci sei TU!

E per questo hai già subito “minacce velate” durante l’anno, a volte sei anche dovuto scendere a compromessi o hai ceduto a richieste assurde, tipo ( ne cito una vera, a caso! ) : “Devi cambiarmi gli specchi perché questi mi fanno sembrare grassa!” E tu magari, un pensierino ce l’hai pure fatto, perché non sia mai che trovi un’altra struttura con specchi migliori dei tuoi!

Oppure: “Il colore delle divise non mi piace, cambiamolo!” Potrei fare centinaia di esempi ma ogni volta sembra che la frase in realtà resti sospesa e che debba inevitabilmente finire con: “Se no me ne vado e mi porto via tutti!”               

E tu allora cambi il colore delle divise (anche se quello ti piaceva tanto!), aggiusti gli orari sulle loro esigenze (di qualsiasi tipo: familiari, lavorative… ma anche personali, tipo: “Se vuoi che venga devi cambiarmi gli orari! Quella di classico non la sopporto e così c’incontriamo sempre!”)

A questo punto una riflessione arriva spontaneamente: ma se TU cambi gli orari, le divise (gli specchi spero di no!) etc… sulla base di semplici “capricci”, quanto “potere” hai conferito ai tuoi insegnanti?

Loro dovrebbero essere i tuoi collaboratori, così facendo, invece, gestiscono la scuola al posto tuo!

Questo “potere” di fare il bello ed il cattivo tempo glielo hai dato TU! Loro un’altra scuola, se vogliono, la trovano comunque ( e spesso se se ne vanno, è perché l’hanno già trovata!)! Sono mercenari: basta €1 in più o 2 km in meno e… “Ciao! E’ stato bello!”

Ma, in fondo, non puoi neanche biasimarli: 8 insegnanti su 10 lavorano in nero e a percentuale, pascolano come cani sciolti nella tua scuola senza nessuna regola, strumenti di lavoro, protocolli di lavoro, obiettivi da raggiungere ne tanto meno un’adeguata formazione … niente … è normale che se trovano di meglio ti mollano! 

Cosa succede però? In questo modo la “luce” che fa splendere l’insegnante agli occhi del mondo, si alimenta ancora di più, perché Lei (o Lui!) ha qualcosa che tu non hai: il TEMPO da dedicare agli allievi!

Ci parla, li conosce, conosce le famiglie e le dinamiche al loro interno, sa cosa piace ad uno rispetto ad un altro, i punti forti e le debolezze, insomma…instaura un rapporto umano e confidenziale che porta alla fidelizzazione! In poche parole: è in grado di portarsi via i tuoi allievi senza alcuno sforzo!

E ti ritrovi con un pugno di mosche a dover ricominciare da zero, con la sensazione di aver buttato tempo ed energie, deluso perché ti sei fidato di una persona che ritenevi affidabile e prometti a te stesso che non succederà più…ma poi riaccade e poi ancora, un terza volta…e di nuovo devi rimettere insieme i pezzi ed incassare un altro colpo!

Einstein diceva: “Follia è fare la stessa cosa ed aspettarsi qualcosa di diverso!”

Se non hai il controllo della tua scuola e non conosci i meccanismi, sarai tu ad essere controllato entrando in un vortice infinito senza la forza e la capacità di uscirne.

Conoscere le regole del gioco invece, ti permetterà di essere tu il vero punto di rifermento ( fare il bello e il cattivo tempo ) e non essere più finalmente il dipendente dei tuoi dipendenti! 

Inizia a studiare e acquisisci le competenze che ti mancano per gestire al meglio la tua scuola.

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