L’altalena inarrestabile tra fare e non fare

Ci siamo ricaduti…

Ora di chi è la colpa? Del governo? Nostra? Del fato? Credo che in questo momento accanirci per trovare il colpevole di tutto ciò non aiuti a cambiare la situazione. Il fatto è uno…

le scuole di danza sono nuovamente chiuse!

In questa seconda fase, rispetto alla prima, le reazioni sono state molto diverse tra i titolari… rabbia e frustrazione hanno preso il sopravvento questa volta, mentre nella prima ondata la paura e la “novità” sono state digerite in maniera diversa.

Sempre nella prima ondata c’era una spaccatura netta tra cosa fare ma soprattutto…fare? Mi riferisco ovviamente alle lezioni online o qualsiasi altra cosa fatta durante il lockdown. Inizialmente la diatriba era: SI io le faccio (gratis), NO io non le faccio perché la danza non si può insegnare online.

Nella seconda ondata la reazione è stata completamente differente. Il 90% delle scuole ha tenuto lezioni online e molte… a pagamento! Addirittura anche chi era straconvinto della propria idea di non farle, è tornato sui suoi passi.

Da qui sono partite le domande da un milione di dollari.

  • Antonello quanto le faccio pagare le lezioni online?
  • Antonello quanto retribuisco i miei collaboratori?
  • Antonello quanto tolgo dall’abbonamento?
  • Il 30%? Il 20%? Il 10%?
  • O lascio lo stesso importo?
  • I miei Colleghi le scontano, ma io no perché devono pagare questa volta!
  • Antonello tu che ne pensi?

Cerco di dare una risposta e spero lo apprezzerai.

Quando devi fare un’azione di qualsiasi tipo per la tua azienda non puoi mai improvvisare, né copiare i colleghi e le scelte di altri. È un errore gravissimo che non ti darà mai risultati concreti. Insegno da tempo che ogni realtà è a sé e le esigenze di un’azienda sono sempre diverse. Non sono né a favore né contro le lezioni online:

  1. perché non sono tecnicamente preparato per dire se sia giusto o sbagliato.
  2. perché rispetto il pensiero di tutti e se un titolare pensa che la danza non si possa insegnare online va bene cosi. È la sua filosofia e va rispettata.

Quello che posso dirti io (se vuoi fare queste lezioni online o qualsiasi altra azione per la tua scuola) è il modo per commettere meno errori possibili.

Prima di tutto il problema più grande di questa situazione non è la chiusura… ma quando si potrà riaprire! Il tempo questa volta non è tuo alleato, più ne passerà più sarà dura poter fronteggiare la situazione. Quindi bando alle ciance e vediamo come poter fare…

1) Crea un progetto specifico

Per prima cosa devi creare un progetto (come un bravo architetto) con foglio e penna! Disegna il tuo progetto in tutte le sue sfaccettature per questo periodo e visto la situazione, fallo durare almeno per 90 giorni.

2) Stila un budget di costi

Devi sapere quanto ti costa questo progetto extra e capire se puoi farlo oppure no. La prima cosa è la sostenibilità! Sempre…Se non c’è fattibilità nel creare questo lavoro è meglio cambiare direzione, il rischio di riaprire con il conto prosciugato è altissimo.

3) Non disperdere il serbatoio

In questi mesi di riapertura probabilmente hai lavorato e di conseguenza incassato (molte scuole anche più degli anni scorsi). Bene! Se è così, allora devi essere molto accorto a non disperdere energie economiche in nessun modo. Almeno fino a quando non avrai la certezza di poter riaprire.

4) Condividi il progetto con i tuoi collaboratori.

Questo passaggio è molto delicato perché, come te, anche i tuoi collaboratori sono affranti e scoraggiati. Avere l’aiuto e il supporto dello staff in questa fase è molto molto importante. Non si vince mai da soli! Fare questo ti permetterà anche di capire chi sale sulla “barca” con te, o decide di naufragare alla deriva da solo. Se non hai il supporto dei tuoi collaboratori sarà difficile poter illustrare (e tantomeno vendere!) il tuo progetto al mondo esterno!

5) Presenta e prendi adesioni

Come per te, anche per il tuo pubblico questa è una novità che (da bravi italiani) come tutte le novità, per essere metabolizzata ha bisogno di molto tempo. Quindi prima di dare un prezzo o vendere qualcosa, crea curiosità e attira l’attenzione facendo azioni che indichino ai clienti, o potenziali, a prendere maggiori informazioni sul tuo nuovo progetto. Questa azione ti aiuterà ad avere qualche dato in più e statistica per capire se il tuo pubblico è pronto oppure no, a fare questa scelta. Fatti cercare e fissa appuntamenti per spiegare meglio di cosa si tratta.

6) Fai un listino

Solo dopo aver confermato la squadra, i costi, la sostenibilità e che tu abbia incuriosito il tuo pubblico, allora puoi creare un listino! Non un listino buttato lì o scopiazzato a qualcuno, ma quello giusto che ti permetta di raggiungere il tuo obiettivo (punto 2 punto 3 e punto 5).

7) Vendi

Devi sapere che in Italia si è ancora molto legati al rapporto faccia a faccia quando si vende, soprattutto quando si vende un servizio e non prodotto. Le persone prima si fidano e poi si affidano, solo se sentono qualcosa che veramente possa rispecchiare le loro esigenze. Acquistano con la “pancia”. Riuscirai ad ascoltare meglio e rispondere a domande specifiche (che in gruppo difficilmente potrai fare).

Quindi per quanto sia possibile, crea degli appuntamenti privati e non di gruppo, per vendere i tuoi servizi. Ti aiuterà ad essere molto più efficace e i tuoi clienti percepiranno il “prezzo” per loro e non per tutti.
Questa cronologia di azione ti permetterà di fare meno errori e ti darà consapevolezza di fermare o lanciare a tutta velocità l’altalena in cui sei seduto sopra.

 

Ancora non hai ordinato la tua copia del nuovo Libro Danza Impresa® ? Prenotala subito da qui